Maria Ludovica Pennacchia
Laureatasi in Architettura nel 1984 prosegue i suoli studi artistici presso l'atelier del maestro Lamberto da Roma, 2021 la laurea Biennale in pittura all'Accademia di Belle Arti
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Perennemente in bilico fra immaginazione e realtà, fantasia e viva testimonianza, le opere dell’artista ci portano in un mondo di sogni, in luoghi lontani dal caos e dalla folla, tuttavia tangibili. Le immagini ci riportano indietro nel tempo, nei sogni della sua infanzia, dove la natura ha conservato intatta tutta la sua bellezza e il suo mistero, percorrendo sentieri lungo i quali si avvertono misteriose presenze, vi aleggia un’atmosfera che solo i più sensibili possono cogliere e riconoscere come un avvertimento, una prova, un segnale per le prossime generazioni. Le persone che si avvicinano alla natura riprodotta nelle opere di Maria Ludovica Pennacchia, con acuta sensibilità e con il desiderio sincero di farne parte godranno forse del privilegio di entrare in contatto con un mondo che si cela ai più e che tuttavia non vive solo nelle fiabevorrei iniziare questo breve viaggio raccontandovi cosa significa per me fare arte. La mia pittura è un dialogo tra realtà e fantasia, tra il tangibile e l'intangibile. È un ponte che connette i sogni ai ricordi, permettendomi di esplorare territori che non esistono eppure sono profondamente reali.

Ma perché faccio arte?
La risposta è semplice: perché è il modo più autentico che ho di comunicare. Attraverso le mie opere cerco di dare forma a ciò che è ineffabile, di raccontare storie che appartengono non solo a me, ma anche a chi osserva. Ogni pennellata, ogni sfumatura di colore è un frammento di me stesso, ma anche uno specchio per chi guarda.

La mia poetica si nutre di contrasti: il sogno che si mescola alla memoria, il reale che incontra l'immaginario. Cerco di creare mondi dove l'osservatore possa perdersi e ritrovarsi, mondi dove l'emozione è al centro, più che la comprensione razionaleVoglio invitare chi guarda le mie opere a fermarsi, a riflettere, ma soprattutto a sentire. A ricordare i propri sogni dimenticati o le emozioni lasciate in sospeso. L'arte, per me, è uno spazio aperto, dove ognuno può portare il proprio significato.

In fondo, fare arte è il mio modo di restare umano in un mondo sempre più frenetico. È il mio atto di resistenza contro la superficialità, il mio tentativo di trovare la bellezza anche dove sembra non esserci.

Grazie per l'attenzione e per permettermi di condividere un pezzetto del mio mondo con voi.

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